2021/12/30

Problemi al cofano per le Tesla Model S (e per la telecamera posteriore della Model 3): i fatti

Alcuni mezzi d’informazione segnalano un problema al cofano delle Tesla Model S, che “devono tornare in officina per un problema con il cofano anteriore, che potrebbe aprirsi «senza preavviso», ostruendo la visibilità del conducente” (Tio.ch, che cita Reuters).

Secondo Teslarati, che cita una mail ricevuta da un utente Tesla, il richiamo riguarda le Model S dal 2014 al 2021 (circa 119.000 esemplari, stando a Reuters) e la riparazione o modifica verrà effettuata gratuitamente. 

Il richiamo è stato depositato presso il sito dell’NHTSA, l’ente di sicurezza dei trasporti statunitense, scrive Barron’s. Il richiamo è pubblicato qui sul sito dell’NHTSA.

Il testo della mail è riportato in parte su Teslarati e su Reddit:

“Tesla has decided to proactively recall certain model year 2014-2021 Model S vehicles for inspection of the trunk's secondary latch. Our records indicate that your vehicle(s), 5YJSA1E10[omissis], may be affected by this recall.

On these vehicles, the latch assembly may be positioned too far back, preventing the secondary latch from properly engaging the trunk striker. If the trunk is inadvertently released while driving and the secondary latch is not engaged, the frunk may open without warning and obstruct the driver's visibility. If the frunk is inadvertently released, the driver will receive an alert on the user interface. We are not aware of any crashes or injuries relating to this condition.

Please schedule a service appointment using the Tesla app by selecting ‘Service’> ‘Request Service’ > ‘Other’ > ‘Something Else’ and in the ‘Describe Concern’ field, enter “Open Recall Repair – MS Frunk secondary Latch & Striker". At your appointment, Tesla Service will inspect your vehicle and perform any necessary repairs, free of charge.”

Da questa mail sembra di capire che il cofano possa aprirsi senza preavviso solo se viene inavvertitamente aperto il primo fermo di bloccaggio (cosa che non capita facilmente, dato che bisogna dare un comando apposito) e contemporaneamente risulta non impegnato correttamente quello secondario. Il rischio sembra quindi piuttosto contenuto.

Secondo il rapporto citato nel richiamo della Model S da parte dell’NHTSA, il richiamo è nato perché il cofano di una Model S del 2018 si è aperto mentre il veicolo era in modalità Drive. Una squadra di controllo ha verificato che il fermo secondario (secondary latch) era fuori allineamento. Lo stesso rapporto indica che si stima che il difetto sia presente in circa il 14% dei 119.009 veicoli potenzialmente coinvolti.

C’è anche un richiamo riguardante le Model 3 di Tesla, la cui telecamera posteriore può danneggiarsi nei cablaggi aprendo e chiudendo il bagagliaio, come nota Reuters, ma non sembra essere un problema particolarmente critico. Il testo del richiamo è qui sul sito dell’NHTSA.

Ogni proprietario di Tesla può verificare se il proprio veicolo è coinvolto in eventuali richiami digitando il suo codice VIN in questa pagina dell’NHTSA e anche in questa pagina di Tesla (la mia Model S non risulta avere il difetto). 

 

2021/12/31: Un aggiornamento indica che il richiamo riguarda anche circa 200.000 auto (circa 20.000 Model S e 180.000 Model 3) in Cina. Le correzioni sono semplici e poco costose, ma il numero elevato di veicoli comporterà un onere non trascurabile per l’assistenza post-vendita di Tesla.


Fonte aggiuntiva: Gizmodo.


2021/12/27

Finlandese fa esplodere la sua Tesla perché cambiare la batteria costa troppo. Dettaglio importante: comprata con garanzia scaduta

Molti siti e giornali (Punto Informatico, per esempio) stanno riportando la notizia di un finlandese, Tuomas Katainen, che ha fatto saltare in aria la sua Tesla Model S perché gli è stato detto che cambiarne la batteria primaria, risultata difettosa dopo soli 1500 km di utilizzo, gli sarebbe costato oltre 20.000 euro. 

Katainen si è rivolto a degli specialisti che hanno un canale YouTube nel quale mostrano, in condizioni di sicurezza, la distruzione esplosiva di vari oggetti al rallentatore, con un pizzico di umorismo e spettacolo.

È partito il consueto coro degli indignati che criticano Tesla e in generale le auto elettriche a causa del costo elevatissimo chiesto per la sostituzione della batteria. 

Non tutti i siti, però, hanno precisato un dettaglio importante: l’auto era fuori garanzia quando Katainen l’ha comperata. È infatti un esemplare del 2013, la cui batteria era garantita per otto anni, come è prassi comune nel mercato delle auto elettriche.

“According to Katainen, his Model S ran “excellent” for the first 932 miles (1,500 kilometers) after he bought it (Gizmodo

“Tuomas Katainen, a 2013 Tesla Model S owner, had a battery pack that was out of warranty fail” (Electrek)

In altre parole: Katainen, come qualunque acquirente di un veicolo usato fuori garanzia, ha deciso di assumersi il rischio di eventuali guasti in cambio di un prezzo di listino molto più basso (circa 35.000 euro rispetto agli oltre 100.000 di un esemplare nuovo), e gli è andata male.

Quando si compra qualunque auto usata e per di più fuori garanzia, può succedere che si guasti e che ripararla sia molto costoso, ed è importante esserne ben consapevoli e accettare il rischio conseguente. Lo dico da persona che ha comprato due auto elettriche usate, di cui una a fine garanzia (una Peugeot iOn del 2011, comprata nel 2018 quando aveva un anno di garanzia residua) e l'altra (una Tesla Model S del 2016, comprata nel 2020) con alcuni anni di garanzia residua.

Il giorno che queste mie auto dovessero avere un guasto non coperto da garanzia, non mi lamenterò e di certo non le farò saltare in aria stizzito: ho accettato il rischio quando le ho comperate.

È inoltre importante ricordare che la batteria di un’auto elettrica è un componente molto costoso in proporzione al resto del veicolo, anche perché nelle auto elettriche ci sono molti meno componenti che in un’auto a carburante, e che normalmente le batterie sono molto longeve e durano ben oltre il periodo di garanzia. 

Inoltre il costo di una sostituzione di un componente non è un problema che riguarda solo le auto elettriche: molti anni fa avevo un monovolume Pontiac Trans Sport, il cui prezzo di listino era oltre 45 milioni di lire. Alcuni anni dopo si è guastato il cambio fuori garanzia: la sostituzione è costata 12 milioni di lire. Ne è valsa la pena, perché l‘auto (acquistata nuova a prezzo stracciato per una particolare condizione fiscale di quell’epoca) è durata altri anni con grande soddisfazione, ma è un esempio di come anche un’auto termica può avere costi di riparazione/ricambio elevati per un singolo componente.

Un altro dettaglio spesso trascurato della notizia è che molti componenti dell’auto, compresa la batteria, sono stati rimossi per rivenderli separatamente e per ridurre la contaminazione dell’ambiente. 

2021/12/24

Tesla, aggiornamento software massiccio per Natale: V11.0

Tesla sta rilasciando progressivamente un aggiornamento software molto esteso, denominato V11.0, che introduce numerose novità interessanti. Come sempre, non tutte le nuove funzioni sono disponibili su tutti i veicoli, a seconda delle dotazioni hardware del singolo esemplare. Per l’occasione, Tesla ha pubblicato un raro aggiornamento del suo blog ufficiale.

Cambia parecchio l’interfaccia utente per tutti i veicoli dotati di processore Atom (quindi MCU2) o superiore: fra le varie novità, viene introdotto il dark mode, ossia la possibilità di scegliere di avere sempre schermate con sfondo scuro, anche di giorno, per ridurre l’abbagliamento in galleria (finora il display adottava sfondi scuri automaticamente solo quando il sole tramontava).

Nel navigatore è ora possibile riordinare i waypoint, ossia le tappe intermedie, che prima dovevano essere selezionate in un ordine preciso e non modificabile.

Si può personalizzare il contenuto della barra menu inferiore per mettere immediatamente a disposizione le funzioni più desiderate:

Se l’auto è dotata di telecamere laterali (lo sono tutte quelle da fine 2016 in poi), quando si aziona la freccia per cambiare corsia o per girare viene mostrata automaticamente sullo schermo la visuale dell’angolo cieco:

Le Tesla dotate di altoparlante esterno possono ora utilizzare i microfoni di bordo per comunicare all’esterno della vettura:

Le telecamere perimetrali sono ora interrogabili in diretta via app anche in buona parte dell’Europa (prima questa funzione esisteva solo negli Stati Uniti). In pratica è possibile vedere sullo smartphone in tempo reale cosa vedono le telecamere dell’auto.

Passando ad aggiornamenti molto frivoli ma sempre divertenti, ora è disponibile il sudoku, si può consultare TikTok e si può anche giocare a Sonic (collegando un normale controller da console di giochi a una delle prese USB dell’auto):

Lo “spettacolo di luci”, ossia una sequenza automatica di accensioni di tutte le luci e di azionamenti di varie parti dell’auto accompagnati dalla musica, è ora disponibile su tutti i modelli: prima era offerto solo sulla Model X. Inoltre è ora programmabile e personalizzabile con questo software, che genera anche scritte (per chi ha i fanali anteriori a matrice) e a quanto pare può essere utilizzato anche su auto di altre marche.

Queste sono solo alcune delle principali novità. I dettagli sono, appunto, nel blog di Tesla.


2021/12/17

Immatricolazioni in Svizzera 2021: 40-45% elettrificato, 12% elettrico puro. Novembre: 51% elettrificato

Ultimo aggiornamento: 2022/01/15.

Nel mercato delle auto nuove in Svizzera si osserva “un aumento della vendita di vetture elettrificate (40-45% del totale, di cui il 75% ibride)”. Fonte: Roberto Bonfanti, presidente Unione Professionale Svizzera dell’Automobile, sezione Ticino, su Cooperazione di dicembre 2021.

Se non ho sbagliato i conti, il 25% di quel 45% ammonta al 12% circa del totale delle vendite di auto nuove. In effetti Tvsvizzera.it indica una percentuale di “oltre il 13%” sulla base dei dati di AutoSuisse.

Una analisi di mercato del Touring Club Svizzero (in tedesco, riassunta in italiano da RSI) indica che il 51% delle nuove immatricolazioni a novembre 2021 è costituito da veicoli elettrici, ibridi o ibridi plug-in

Nel trimestre settembre-novembre 2021, le nuove immatricolazioni erano suddivise come segue:

  • 18,3% elettriche pure
  • 28% ibride plug-in
  • 24% ibride semplici (non plug-in)
  • 47% auto termiche pure

L’analisi di mercato include anche questi due grafici che riassumono rispettivamente le immatricolazioni del trimestre in oggetto e l’andamento dal 2016.

2021/11/27

Aggiornamenti Tesla: sono arrivate le tappe intermedie per il navigatore

L’aggiornamento software Tesla 2021.40.6, in distribuzione da alcuni giorni, aggiunge fra le altre cose una funzione lungamente attesa: i waypoint (tappe intermedie) per il navigatore di bordo.

È arrivato anche su TESS (la mia Model S del 2016): ora, dopo aver impostato una destinazione, si può toccare l’icona nel pulsante Naviga per impostare una tappa intermedia.

Se ne può scegliere anche più di una: l’importante è selezionare tutte le tappe in ordine inverso (dall’ultima alla prima), dato che non è possibile, al momento, spostare l’ordine nel quale compaiono nella descrizione del percorso.

Oltre a immettere direttamente l’indirizzo di una località è possibile anche selezionare un qualunque segnaposto visibile sulla mappa.

2021/11/13

Caricare l’auto elettrica senza cavi fino a 75 kW

Ultimo aggiornamento: 2021/11/15 14:00.

Oltre a mostrare un interessantissimo sistema di carica senza cavi e senza contatto installato nella strada e montato su una Jaguar i-Pace modificata appositamente, questo video illustra anche un’ottima funzione di serie di quest’auto: la telecamera frontale di manovra.

La semplicità e la rapidità del procedimento di inizio carica sono notevolissime.

Interessante anche la precauzione contro oggetti estranei o animali che si dovessero infilare sotto l’auto: il sistema rileva la presenza di oggetti tramite telecamere a infrarossi sul fondo del veicolo e si disattiva automaticamente. Una lattina o un altro oggetto metallico situato sulla piastra annegata nell’asfalto, infatti, si surriscalderebbe pericolosamente. Non sembrano esserci pericoli di “cottura” per eventuali animali che dovessero infilarsi sotto il veicolo.


2021/11/10

Aggiornamenti per TESS: software 2021.40 aggiunge Tidal, cicalino Cruise Control, miglioramenti per climi freddi

Ieri mi è arrivato l’aggiornamento software 2021.40, che aggiunge a Tess varie funzioni:

  • l’opzione di avere un avviso acustico (disattivabile) quando si attiva o disattiva il Cruise Control adattativo
  • il servizio di streaming audio Tidal
  • la possibilità di scegliere l’inglese britannico come lingua di interfaccia
  • vari video tutorial sul funzionamento dell’auto
  • miglioramenti nella gestione dello sbrinamento: si può abilitare quello del parabrezza e mantenere le impostazioni di climatizzazione e il precondizionamento della batteria è stato migliorato per consumare meno energia.

Le Tesla più recenti ricevono anche altre nuove funzioni, dettagliate qui su Notateslaapp.

2021/11/01

Tesla apre la propria rete di ricarica alle altre marche. Per ora solo in Olanda

Ultimo aggiornamento: 2021/11/03.

Le voci e gli indizi che circolavano da tempo hanno ricevuto conferma formale oggi (1 novembre 2021): Tesla sta iniziando ad aprire la propria rete di ricarica alle auto di altre marche.

Un utente di un’Audi o Renault elettrica, per esempio, può ora scaricare l’app Tesla sul proprio smartphone, associarvi una carta di credito e caricare presso le colonnine Tesla senza ulteriori complicazioni.

Per ora questa possibilità è offerta soltanto ai residenti nei Paesi Bassi e soltanto in 10 stazioni Supercharger in questo paese, nell’ambito di un progetto pilota.

Le stazioni disponibili sono già indicate nella mappa delle stazioni Tesla (Tesla.com/findus). 


L’apertura della rete di ricarica Tesla a tutte le marche potrebbe eliminare alcune delle riluttanze attualmente esistenti verso le installazioni dei Supercharger, per esempio presso le aree di servizio delle autostrade italiane. Finora si poteva obiettare che installare un Supercharger favoriva solo le auto elettriche di Tesla: ora comincia a non essere più così. 

Circolano già i primi video dimostrativi:

Secondo questo video, la tariffa per gli utenti non-Tesla è 0,57 euro/KWh; se si paga un canone mensile a Tesla di 13 euro, la tariffa scende a 0,24 euro/kWh, ossia quello che pagano gli utenti Tesla.

Ci sono anche i primi problemi: gli utenti delle auto non-Tesla che hanno la presa di ricarica situata lungo la fiancata anziché verso il muso o la coda si sono accorti che i cavi di alcuni Supercharger sono troppo corti per raggiungere la loro presa, e quindi si trovano a parcheggiare di traverso, occupando più stalli, per poter caricare.


Questo problema si presenta presso i Supercharger che hanno le colonnine disposte di traverso, mentre quelli che hanno le colonnine disposte di taglio, come divisori dei vari stalli, non comportano alcun ostacolo per chi ha la presa sulla fiancata. Per contro, un’auto che ha la presa sulla fiancata sinistra, come la Audi e-tron qui sotto, usa la colonnina che invece verrebbe usata da una Tesla parcheggiata nello stallo a sinistra. Lo stallo a sinistra è quindi inutilizzabile per una Tesla (ma è accessibile per un’altra Audi).

Nessun problema, insomma, se le auto in ricarica presso questi Supercharger “di taglio” sono tutte Tesla o tutte non-Tesla, ma se si mescolano si perde l’accessibilità di qualche stallo.

L’annuncio ufficiale è qui ed è riportato integralmente qui sotto.

Progetto pilota per stazioni Supercharger per veicoli non Tesla

1 novembre 2021

Oggi presentiamo il nostro progetto pilota per stazioni Supercharger per veicoli non Tesla in 10 località nei Paesi Bassi.

L'accesso a una rete di ricarica rapida vasta, conveniente e affidabile è fondamentale per l'adozione dei veicoli elettrici su larga scala. Ecco perché, sin dall'avvio delle nostre stazioni Supercharger nel 2012, ci siamo impegnati per una rapida espansione della rete. Oggi esistono oltre 25.000 stazioni Supercharger in tutto il mondo.

Con questo progetto pilota, 10 stazioni sono ora accessibili ai conducenti olandesi di veicoli elettrici non Tesla tramite l'app Tesla (versione 4.2.3 o successiva). I conducenti di veicoli Tesla possono continuare a utilizzare queste stazioni come hanno sempre fatto e monitoreremo attentamente ogni sito per rilevare eventuali rallentamenti e raccogliere le singole esperienze dei clienti.

La nostra ambizione è sempre stata quella di aprire la rete Supercharger ai veicoli elettrici non Tesla e, così facendo, incoraggiare sempre più conducenti a passare all'elettrico. Questo contribuisce alla nostra missione che consiste nell'accelerare la transizione globale verso l'energia sostenibile.

Più sono i clienti che utilizzano la rete Supercharger, più rapida sarà l''espansione. Il nostro obiettivo è imparare e replicare rapidamente, continuando al contempo ad espandere in modo deciso la rete, allo scopo di poter finalmente accogliere sia i conducenti di veicoli Tesla che non Tesla in ogni stazione Supercharger del mondo.

Domande frequenti



Generali

Quali siti Supercharger sono disponibili ai proprietari di veicoli non Tesla?
I proprietari di veicoli non Tesla residenti nei Paesi Bassi possono attualmente effettuare le ricariche presso 10 stazioni Supercharger in tutto il paese:

Posso effettuare una ricarica presso una stazione Supercharger se sto visitando i Paesi Bassi?
Il progetto pilota per le stazioni Supercharger per veicoli non Tesla è attualmente limitato ai conducenti di veicoli elettrici che vivono nei Paesi Bassi. A breve ci espanderemo in altri mercati. I conducenti di veicoli Tesla di qualsiasi paese possono effettuare le ricariche normalmente.

Saranno aperti altri siti ai veicoli non Tesla?
Stiamo iniziando con un numero selezionato di siti in modo da poter esaminare le esperienze, monitorare eventuali rallentamenti e valutare i feedback prima di procedere con l'espansione. I siti futuri saranno aperti ai veicoli non Tesla solo se vi sarà sufficiente capacità.

I conducenti di veicoli Tesla possono comunque accedere a questi siti?
Sì. Per i conducenti di veicoli Tesla l'esperienza presso le stazioni Supercharger non cambierà.

Sono un conducente di un veicolo Tesla, quali ulteriori vantaggi ottengo rispetto ad altri veicoli elettrici?
In qualità di conducente di un veicolo Tesla, puoi trarre vantaggio dalla perfetta integrazione tra la stazione di ricarica e il veicolo, la pianificazione del percorso ottimizzata e il precondizionamento della batteria. Con la tua Tesla, avrai anche accesso ai prezzi Supercharger più bassi.

App Tesla

Come posso effettuare le ricariche se non guido un veicolo Tesla?

Come faccio a sapere quale colonnina Supercharger selezionare nell'app Tesla?
Ogni colonnina Supercharger ha un'etichetta con un identificatore univoco alla base. Se prendi il cavo dalla colonnina 4A, seleziona semplicemente la colonnina 4A nell'app Tesla per iniziare la ricarica. Tieni presente che se non effettui il collegamento entro due minuti dalla selezione di una colonnina, la sessione scadrà e dovrai ricominciare da capo.

I conducenti di veicoli Tesla vedranno nell'app la funzione Supercharger per veicoli non Tesla, in modo che possano ricaricare altri veicoli elettrici e accedere ai propri prodotti Tesla da un unico account?
Sì. Tutti i prodotti e servizi Tesla sono accessibili tramite l'app Tesla. I proprietari di veicoli Tesla possono utilizzare il proprio account per ricaricare i veicoli non Tesla.

Posso vedere la disponibilità del sito e le informazioni sui servizi nell'app?
Sì. Puoi visualizzare le informazioni sulla disponibilità del sito Supercharger nell'app Tesla.

Il prezzo

I prezzi delle stazioni Supercharger cambieranno per i conducenti di veicoli Tesla?
I conducenti di veicoli Tesla possono continuare a ricaricare allo stesso prezzo.

Quanto costa la ricarica per i veicoli non Tesla?
I prezzi per i conducenti non Tesla includono i costi aggiuntivi sostenuti per supportare la ricarica di un'ampia gamma di veicoli e le modifiche apportate ai nostri siti per ospitare questi veicoli. Le tariffe variano in base al sito e puoi visualizzare i prezzi di ricarica nell'app Tesla. Il prezzo per kWh per la ricarica può essere ridotto con un apposito abbonamento per le ricariche.

Vengono applicate le tariffe di occupazione peri veicoli non Tesla?
Sì. La stessa logica e la stessa struttura tariffaria si applicano sia ai veicoli elettrici Tesla che a quelli non Tesla per garantire che le postazioni di ricarica siano aperte a tutti. Per saperne di più sulla tariffa di occupazione.

Sul posto

Il cavo Supercharger può raggiungere tutti i veicoli elettrici?
Alcune configurazioni del sito Supercharger potrebbero non essere adatte per alcune auto. Si prega di non ostacolare altre auto parcheggiando sopra le linee se il cavo non è in grado di raggiungere comodamente il veicolo.

Le colonnine Supercharger supportano tutti i tipi di connettori?
Questo progetto pilota è accessibile solo ai veicoli abilitati a CCS. Se una colonnina Supercharger ha due cavi, le auto non Tesla possono effettuare la ricarica solo con il connettore CCS. Se il connettore non è adatto alla tua auto, segnalalo all'Assistenza clienti Tesla.

Avventurette in auto elettrica: Lugano-Riccione-Lugano (864 km, 9,86 €)

Ultimo aggiornamento: 2021/11/12 10:50.

Il piano

Ai primi di novembre andrò a Riccione per partecipare alla Reunion, uno dei raduni di fantascienza ai quali cerco di non mancare. Dal Maniero Digitale, vicino a Lugano, fino a Riccione ci sono 419 km, che richiedono una tappa di ricarica a Tess (una Tesla Model S 70 del 2016, che ha circa 330 km di autonomia a velocità autostradali e con pieno carico di passeggeri). Sarà la prima volta che andrò a questo raduno abituale senza usare un goccio di carburante.

La soluzione più semplice ed economica (visto che carico gratis alle colonnine rapide Supercharger di Tesla grazie ai referral) è fare Lugano-Modena, dove c’è il Supercharger sulla Vignolese, dopo 263 km di viaggio, e caricare quanto basta per arrivare a destinazione a Riccione, dove ci sono colonnine Tesla di carica lenta (Destination Charger) alle quali potremo caricare con tutta calma per il ritorno e gli spostamenti locali.

Per esempio, all’hotel Ambasciatori ci sono due colonnine Tesla aperte al pubblico, a 750 m da dove si tiene la Reunion, e a Riccione ci sono anche colonnine non-Tesla. Ho acquisito queste informazioni usando Google Maps, il localizzatore di stazioni di ricarica di Tesla (Tesla.com/findus) e Nextcharge

Lungo il percorso ci sono Supercharger ad Arese, Melegnano, Piacenza, Modena Campogalliano, Modena Vignolese e Forlì, per cui abbiamo ampie opzioni di ricarica rapida, sia all’andata, sia al ritorno, per qualsiasi imprevisto.

Tutte queste stazioni di ricarica rapida di Tesla, però, sono situate fuori dalle autostrade, per cui raggiungerle comporta un certo dispendio di tempo, che va considerato nel tempo necessario per la ricarica.

Proviamo a vedere se lungo il percorso ci sono già colonnine rapide presso le stazioni di servizio sull’autostrada: saranno a pagamento, ovviamente, ma se accorciano il tempo di viaggio possono essere un’opzione interessante.

Sicurauto ha un articolo che elenca le colonnine attualmente installate lungo le autostrade italiane. Quelle che percorreremo sono la A1 e la A14. Autostrade.it dice che sulla A14 a Secchia Ovest c’è una stazione di ricarica rapida di Free to X, che Sicurauto descrive come “direzione Sud, km 156,5, 2 colonnine Ultra Fast da 300 kW”. Durante il viaggio di andata potremmo quindi provare questa stazione di Secchia Ovest; in caso di problemi faremmo comunque in tempo ad andare al Supercharger di Modena Vignolese, che è poco più avanti lungo la strada. Ionity non ha colonnine su queste autostrade; ne ha solo nelle loro adiacenze.

L’esecuzione

5 novembre. Siamo partiti dal Maniero alle 9.35 con il 100% di carica fatta in garage di notte (circa 65 kWh), viaggiando spediti grazie al traffico relativamente modesto e restando sempre vicini ai limiti di velocità autostradali, senza risparmiare la batteria, tenendo acceso il riscaldamento per via del freddo (7°C alla partenza). 

A bordo siamo in quattro, con bagagli e altri oggetti che riempiono entrambi i bagagliai di Tess (anteriore e posteriore).

Arriviamo al Supercharger di Modena (sulla Vignolese) alle 12.11, con il 17% di carica residua, dopo 2 ore e 36 minuti, avendo percorso 267,7 km (102,9 km/h di velocità media) e consumato 50,3 kWh (188 Wh/km). Mettiamo sotto carica Tess e andiamo al ristorante Baia del Re accanto al Supercharger.

Il tempo di un primo, un dolce e un caffè (un’ora e 17 minuti) e Tess ha già caricato più che a sufficienza per portarci fino a Riccione, anche qui senza risparmiare la batteria. Ripartiamo subito dopo il caffè con il 90% alle 13.28. Arriviamo alle 14.56, dopo 1 ora e 28 minuti, percorrendo 160,4 km (109,3 km/h di velocità media) e consumando 33 kWh (206 Wh/km). Viaggio tranquillo, silenzioso e rilassante. Arriviamo con il 36% di carica residua.

Parcheggiamo l’auto al parcheggio coperto interrato accanto all’hotel Mediterraneo, dove si tiene la Reunion, e non ce ne preoccupiamo più per un paio di giorni. Le barriere d’ingresso e di uscita del parcheggio sono piuttosto strette, per cui ci vuole molta cautela nell’entrare e uscire con un’auto larga come Tess, ma lo scivolo di ingresso e di uscita sono molto graduali e senza cambi repentini di pendenza, per cui anche Tess, che è bassa (16 cm da terra) e ha un passo lungo, scende e sale senza toccare con il sottoscocca come succede invece in altri parcheggi (è successo una volta sola, a Spotorno, ma il contatto è stato lievissimo perché stavo facendo la manovra con estrema cautela).

Per chi nota che l’adesivo CH è antiestetico o anacronistico: l’obbligo di mettere questo adesivo, o meglio di munire l’auto di una sigla distintiva di nazionalità nella parte posteriore, è dettato dalla Convenzione di Vienna sulla circolazione stradale del 1968 ed esiste soltanto se si circola fuori dalla Svizzera; questo trattato prevede la possibilità di integrare questa sigla nella targa, come nell’UE, ma la Svizzera non l’ha fatto (info).

7 novembre. Portiamo Tess all’Hotel Ambasciatori, a 750 metri dal luogo della Reunion, e carichiamo al Destination Charger. La carica è gratuita e si paga solo il parcheggio.

Anche se è una colonnina all’interno dell’albergo, non è necessario essere clienti dell’albergo per usarla, esattamente come indicato dal navigatore di Tesla (a differenze degli altri Destination Charger di Riccione, che sono aperti solo a chi alloggia e/o usa il ristorante). Me ne sono sincerato telefonicamente prima di portare lì l’auto.

Fra il personale dell’Ambasciatori, inoltre, c’è un utente Tesla, che come tale capisce benissimo le nostre esigenze e molto gentilmente ci assiste nella manovra di entrata, parcheggio e messa in carica di Tess. Circa 4 ore più tardi l’auto è carica e andiamo a ritirarla, riportandola al parcheggio accanto al nostro hotel.

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8 novembre. Partiamo da Riccione alle 9.41 con quattro persone a bordo (una è un ospite della Reunion, l’attore e tecnico degli effetti speciali Trevor Butterfield) e relativi bagagli. Tess è carica al 93% (non ho portato la carica al 100% per non lasciare la batteria stracarica tutta la notte, dato che questo non le fa bene a lungo termine). Butterfield è alla sua prima esperienza in auto elettrica, ed è molto scettico, ma la silenziosità di marcia, l’accelerazione vivace, l’assoluta mancanza di problemi di autonomia (dobbiamo portarlo all’aeroporto di Bologna, che sta a 130 km) e la comodità dell’auto gli levano parecchi dubbi.

Procediamo spediti, lasciamo il nostro ospite al Kiss and Fly dell’aeroporto alle 11.14 e poi ci dirigiamo verso il Supercharger di Modena sulla Vignolese, dove arriviamo alle 11.42 dopo 169 km e 36,4 kWh consumati (215 Wh/km), con il 34% di carica residua. 

Pranziamo di nuovo al ristorante Baia del Re, in compagnia di amici che ci hanno raggiunto lì, e intanto carichiamo. Alle 13.01 devo interrompere il pranzo per andare a spostare l’auto, perché ha finito di caricare (è al 96%) prima che sia finito il pasto, e se la lasciassi nello stallo Tesla mi addebiterebbe l’occupazione.

Ripartiamo alle 13.30 e viaggiamo abbastanza velocemente (quanto consentito dal traffico intenso), percorrendo la distanza fino al Maniero (267 km) in tre ore e cinque minuti, arrivando alle 16.35 con il 9% residuo. Per quest’ultima tratta, da Modena a Lugano, abbiamo consumato 53,3 kWh (199 Wh/km).

Riepilogando, abbiamo percorso in tutto 864 chilometri, consumando 172,9 kWh (200 Wh/km) e spendendo in energia circa 10,40 CHF (9,86 €).

2021/10/29

Autobus a idrogeno prende fuoco in Olanda, ma i serbatoi reggono

Un autobus a idrogeno ha preso fuoco ieri, 28 ottobre 2021, in un deposito della Arriva a Doetinchem, nei Paesi Bassi. L’incendio si è poi esteso all’intero edificio: Non ci sono stati feriti. Ma secondo le notizie di stampa locali, i serbatoi di idrogeno del mezzo hanno resistito senza esplodere, grazie ai sistemi di sicurezza di bordo.

Lo sfiato impressionante di un autobus a metano in caso di incendio

Questo video spettacolare, risalente al 2012, mostra un autobus a metano (CNG, gas naturale per autotrazione) che sfiata il proprio carburante dopo che il veicolo ha preso fuoco nei Paesi Bassi, a Wassenaar. Lo sfiato ha un effetto non proprio rassicurante.

L’incendio fu innescato da un guasto al motore di una delle ventole di raffreddamento. Il veicolo era stato fabbricato dalla MAN, era gestito dalla Veolia ed era uno dei numerosi autobus a metano circolanti nel paese. Maggiori dettagli, in olandese, sono qui.

2021/10/26

Aggiornamenti per TESS: versione 2021.36.5.1 aggiunge la regolazione dell’amperaggio di carica tramite app

Ieri sera TESS ha ricevuto la notifica della disponibilità di un nuovo aggiornamento software, la versione 2021.36.5.1, e l’ho installata subito durante la notte.

Questo aggiornamento aggiunge varie cose per le Tesla più recenti e anche un paio di funzioni importanti per TESS, che è una Model S del 2016.

La prima funzione nuova è la regolazione dell’amperaggio di ricarica direttamente dall’app. Prima era possibile regolarlo soltanto dall’auto. Questa regolazione permette di caricare (molto lentamente) anche su prese collegate a contatori da 3 kW senza assorbire tutta la potenza disponibile, per esempio quando si è a casa di amici o in albergo per la notte e si chiede un piccolo rabbocco di carica. La carica minima è 5A, che sulla presa normale a 220 V equivalgono a circa 1 kW. Sulla presa industriale trifase, invece, i 5A equivalgono a 3 kW.

A questi livelli di carica minimi, ovviamente, non si aggiunge molta autonomia: dato che un kWh equivale a circa 5 chilometri di autonomia, caricare a 1 kW significa aggiungere 5 km ogni ora e caricare a 3 kW significa aggiungerne 15 ogni ora. Poco, ma se si tratta di una sosta prolungata, per esempio un pernottamento, dieci ore aggiungono da 50 a 150 km di autonomia che magari fanno la differenza.

La funzione di regolazione remota mi permette di lasciare sempre collegato il “carichino” (il caricatore universale mobile o UMC) da 10 kW alla presa industriale trifase che ho fatto installare tempo fa in garage e di dosare l’amperaggio in modo da non gravare eccessivamente sul contatore mentre sto usando altri apparecchi energivori. Ho un contatore che regge circa 17 kW, ma qui in Svizzera ho le piastre di cottura elettriche e lo scaldabagno elettrico, e questi due apparecchi mangiano kW come se non ci fosse un domani, per cui assorbire 10 kW solo per l’auto può essere comunque un po’ eccessivo in certi momenti. 

In questo modo posso caricare più rapidamente quando non ci sono grandi elettrodomestici in funzione (per esempio di notte) e più lentamente negli altri momenti.

La seconda funzione nuova è la programmazione della ricarica direttamente dall’app (prima era disponibile solo stando a bordo dell’auto). Posso impostare una fascia oraria nella quale ricaricare (per approfittare della tariffa notturna ridotta, per esempio) e posso precondizionare la batteria in modo che sia alla temperatura ottimale nel momento in cui parto. L’app consente inoltre di impostare anche il climatizzatore in modo che l’abitacolo sia alla temperatura desiderata al momento previsto per la partenza.

Infine è ora possibile impostare la carica della batteria in modo che raggiunga il livello desiderato esattamente prima della partenza, in modo da non tenerla molto carica a lungo. Questo aiuta a prolungare ulteriormente la vita della batteria.

2021/10/18

Avventurette in auto elettrica: Lugano-Mestre-Lugano (723 km, 9,70 €)

Man mano che aumenta l’esperienza con l’auto elettrica diminuisce la necessità di pianificare. Stavolta l’unica pianificazione consiste nel prenotare un albergo che ha la colonnina di ricarica; non decidiamo in anticipo dove fermarci a caricare durante il viaggio, perché tanto sappiamo che ci sono vari punti di ricarica rapida lungo il percorso, e decidiamo che i tempi di sosta non dipenderanno dalla durata della ricarica ma saranno determinati dai tempi naturali della sosta. Questi sono i miei rapidi appunti di viaggio, basati sui dati forniti dall’auto (li registro fotografando il display).

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16/10. Partiamo dal Maniero alle 8:55. Dopo 255 km, fatti in 3 ore e 35 minuti a causa delle code di traffico (71,2 km/h di velocità media), arriviamo al Supercharger di Verona (presso il Crowne Plaza) alle 12:31. Abbiamo consumato 46,3 kWh (181 Wh/km).

Ci fermiamo lì a pranzare e caricare; Tess finisce di caricare quanto basta per arrivare a destinazione ben prima che finisca il pasto. Secondo i dati di fatturazione di Tesla, Tess ha caricato 49 kWh (gratuitamente, grazie ai referral che ho accumulato). Ripartiamo alle 13:53 (sì, un’ora e mezza per un pasto in viaggio è tanto, lo so, ma è andata così) e arriviamo a Mestre alle 15:03, dopo 120 km, fatti in 1 ora e 10 minuti (103 km/h di media) consumando 26,3 kWh (219 Wh/km), con il 53% di carica residua.

Per l’intera tratta (375 km) abbiamo consumato in tutto 72,6 kWh (193 Wh/km). Dato che la carica al Supercharger per Tess è attualmente gratuita appunto grazie ai referral, la spesa di energia è costituita soltanto dai 65 kWh caricati di notte a casa prima di partire, che alle mie tariffe attuali (0,16 CHF/kWh in notturna) ammontano in tutto a 10,4 CHF (9,70 €).

Abbiamo appunto scelto un albergo dotato di colonnina di ricarica, lo Smart Hotel Holiday, per cui all’arrivo parcheggiamo l’auto in un posto auto qualsiasi e non ci preoccupiamo più della ricarica fino alla sera prima del ritorno.

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18/10. Avendo messo sotto carica Tess alla colonnina dell’albergo (gratuita anche se non fa parte della rete Tesla) la sera prima di ripartire verso il Maniero, partiamo da Mestre alle 10.16 con il 96% di carica (Tess non carica fino al 100% a causa del freddo, fuori ci sono 8°C) senza aver perso tempo a cercare colonnine. 

Un’ora e 39 minuti dopo (alle 11.57) ci fermiamo al Supercharger di Brescia per pranzo, dopo aver percorso 185 km (velocità media 112 km/h) e consumato 39,5 kWh (213 Wh/km), arrivando con il 32% di carica residua.

Il tempo di una pausa alla toilette e di un pranzo cinese al centro commerciale nel quale si trova il Supercharger (un’ora in tutto) e Tess ha già caricato 40 kWh (secondo i dati di fatturazione di Tesla), ben oltre il necessario per completare il viaggio: ripartiamo alle 12:57 con il 90% di carica. L’autostrada è decisamente più scorrevole che all’andata, per cui riusciamo a viaggiare quasi sempre intorno ai 130 km/h, tranne nel tratto verso la frontiera, dove scegliamo di evitare l’autostrada a causa della segnalazione di lunghe code al valico autostradale. 

Due ore e tre minuti dopo, alle 15:00, arriviamo al Maniero con il 36% di carica residua, dopo aver percorso 164 km (velocità media 80 km/h) e aver consumato 32,9 kWh (201 Wh/km).

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In totale abbiamo percorso 723 km in 10 ore (6h all’andata e 4h44m al ritorno, incluse le tappe di pranzo-ricarica in viaggio), consumando 144,9 kWh (200 Wh/km) e spendendo 9,70 € di “carburante”. Senza referral, al costo attuale di circa 0,41 CHF/kWh ai Supercharger Tesla, avremmo speso 32,75 CHF (79,9 kWh ai Supercharger) +10,4 CHF (i 65 kWh al Maniero), per un totale di 43,15 CHF, pari a 40,26 €.

2021/10/03

Schianto e incendio Tesla Model S a Frauenfeld (Svizzera)

Foto: Polizia cantonale Turgovia tramite Tio.ch.

Il 2 ottobre 2021 una Tesla Model S si è schiantata contro un albero a Frauenfeld, nel Canton Turgovia.

L’incidente è avvenuto intorno alle 9.30. La conducente è entrata nel parcheggio di un negozio e “per cause ancora da chiarire” ha perso il controllo dell’auto, che si è scontrata con due veicoli in sosta e ha attraversato il marciapiede e una corsia stradale (sulla Zürcherstrasse) prima di terminare la propria corsa contro un albero. L’auto ha preso fuoco. La conducente “ha riportato ferite di media gravità ed è stata portata via dall'ambulanza“ ed “è fortunatamente riuscita a lasciare l'autoveicolo con l'aiuto di un passante.”

L’incendio è stato domato rapidamente dai pompieri.

Il Blick presenta un video dell’incendio che permette di localizzare la zona in Google Maps. In Street View non è disponibile la stessa visuale mostrata nella foto della Polizia Cantonale, ma c’è la visuale in direzione opposta:

L’auto sarebbe quindi uscita dal parcheggio Fust/Jumbo (a sinistra nell’immagine di Street View), avrebbe scavalcato la zona adibita a verde (o la zona cementata con pietre) e il marciapiedi, avrebbe attraversato la strada e ha terminato la propria corsa contro l’albero sulla destra.

Lo scenario più probabile, ma da verificare, è che la conducente abbia premuto l’acceleratore al posto del freno, come avviene spesso, e la potenza del veicolo e la reazione di panico abbiano fatto il resto. È quasi sicuramente da escludere qualunque intervento del sistema di guida assistita (Autopilot). 

L’incendio potrebbe essere stato favorito dal violento impatto del fondo dell’auto, dove si trova la batteria, contro il marciapiedi o la zona cementata con pietre in rilievo.

2021/09/22

Le Tesla Model 3 e Y in Autopilot aggiornate rallentano automaticamente quando riconoscono luci di veicoli d’emergenza

A partire dalla versione 2021.24.12 del software di gestione delle Tesla Model 3 e Model Y, quando questi veicoli sono in modalità di guida assistita (il cosiddetto Autopilot) di notte, se l’auto riconosce le luci di un veicolo di soccorso, rallenta automaticamente e visualizza un messaggio. 

Questo potrebbe aumentare la sicurezza e salvare vite in caso di conducenti colti da colpi di sonno o da malori o in condizioni di visibilità ridotta. Per esempio, una Tesla il cui conducente è incosciente per qualunque motivo potrà essere rallentata e poi fermata da un veicolo di soccorso che la superi e vi si metta davanti, rallentando progressivamente. L’aggiornamento potrebbe inoltre contenere il problema, ben documentato, delle collisioni delle Tesla con i veicoli di soccorso fermi sul ciglio delle strade, che finora non sono stati riconosciuti dal software (anche perché spetta al conducente riconoscerli).

Secondo quanto riportato da Teslarati, il manuale di questa versione dice specificamente:

“If Model3/ModelY detects lights from an emergency vehicle when using Autosteer at night on a high speed road, the driving speed is automatically reduced and the touchscreen displays a message informing you of the slowdown. You will also hear a chime and see a reminder to keep your hands on the steering wheel. When the light detections pass by or cease to appear, Autopilot resumes your cruising speed. Alternatively, you may tap the accelerator to resume your cruising speed.” 

Il manuale aggiunge inoltre:

“Never depend on Autopilot features to determine the presence of emergency vehicles. Model3/ModelY may not detect lights from emergency vehicles in all situations. Keep your eyes on your driving path and always be prepared to take immediate action.”

In sintesi, sel’auto rileva le luci di un veicolo di soccorso mentre è in guida assistita di notte su una strada a scorrimento veloce, ridurrà la propria velocità, mostrerà un avviso sullo schermo ed emetterà un avviso acustico accompagnato dalla richiesta di tenere le mani sul volante. Al termine del rilevamento l’auto riprenderà la propria velocità normale. Il manuale ricorda che non bisogna mai affidarsi all’Autopilot per riconoscere la presenza di veicoli di soccorso e che bisogna essere sempre pronti a intervenire prontamente.

Ecco un esempio concreto:

RaiTre, “Presa diretta” si occupa di batterie e impatto ambientale

Il 20 settembre 2021 il programma Presa diretta di RaiTre si è occupato di mobilità elettrica e di impatto ambientale. La critica fondamentale è che mentre si è giustamente parlato dei problemi da risolvere per contenere l’impatto ambientale e sociale della produzione delle batterie, non è stato fatto un confronto diretto con l’impatto ambientale e sociale dell’alternativa (l’estrazione e il consumo di petrolio e altri idrocarburi), e questo può facilmente creare una percezione distorta nello spettatore. Tuttavia, la prossima puntata del programma si occuper di petrolio e gas.

Una critica più dettagliata al programma è stata pubblicata da Vaielettrico.

2021/09/19

Il crollo del prezzo delle batterie al litio in 10 anni

Dati Bloomberg elaborati da Statista.com mostrano l’andamento dei prezzi medi delle batterie al litio in generale. Da 1191 dollari per kWh immagazzinato nel 2010 sono scesi a 137 dollari.

Quando il prezzo scenderà a 100 dollari per kWh, le auto elettriche avranno un prezzo di acquisto pari o inferiore a quello delle auto termiche, secondo Bloomberg.

Tesla termina il programma di referral

Oggi è arrivata la notizia che il programma di referral di Tesla, che premia un utente quando qualcuno compra un’auto usando il codice di referral dell’utente, è stato concluso.

Nel corso del tempo le ricompense sono variate notevolmente: in passato chi accumulava tanti usi di referral poteva ricevere gratis un’auto. Negli ultimi tempi ogni referral forniva 1500 km di ricarica gratuita presso i Supercharger Tesla sia a chi usava un codice di referral durante l’acquisto di un’auto Tesla, sia a chi era titolare di quel codice.

Grazie a questo sistema, per esempio, ho accumulato circa 11.500 km di ricarica gratuita. Ma questo sistema cessa da oggi. Non si sa se verrà sostituito da un altro; il sistema analogo offerto per altri prodotti (come Tesla Roof) resta attivo. 

La pagina informativa apposita di Tesla dice (fra le altre cose) “A partire dal 18 settembre 2021, fino a nuovo avviso, non offriremo premi Referral nella tua aera [sic] geografica. A partire dal 18 settembre 2021, i veicoli non sono più idonei per i premi referral. Tutti gli ordini di referral devono essere stati effettuati tramite un relativo link attivo, poiché non è possibile aggiungere un referral in seguito all'ordine. 

Per poter usufruire dei vantaggi derivanti dai referral precedenti, tutti gli ordini di referral di Model S, Model X e Model 3 devono essere stati effettuati tra il 1 ° ottobre 2019 e il 17 settembre 2021. Gli ordini di Model Y devono essere stati effettuati tra il 9 giugno 2020 e il 17 settembre 2021. Non erano ammessi ordini di Cybertruck e di veicoli Tesla usati.

I chilometri di ricariche Supercharger ricevuti come premio referral possono essere utilizzati da tutti i veicoli appartenenti a uno stesso account e scadono dopo 6 mesi dall'aggiunta di chilometri. Se tutti i chilometri disponibili per un account vengono utilizzati prima della data di scadenza, la data di scadenza per il referral successivo viene reimpostata a 6 mesi.”

Maggiori informazioni sono su Electrek.

2021/09/15

Restyling per l’app Tesla, con qualche errorino di traduzione (aggiornamento: errore sistemato)

Ultimo aggiornamento: 2021/11/10.

È disponibile una versione aggiornata dell’app di gestione delle auto e degli impianti fotovoltaici a batteria di Tesla, che offre un restyling esteso (immagine qui accanto).

Purtroppo la versione italiana dell’app ha una perla di traduzione: la dicitura Last seen è tradotta come Ultima vista, ma sarebbe più corretto tradurla come Vista più recente.

Per segnalare un bug di traduzione a Tesla bisogna avere un account Tesla come utenti (l’indirizzo di mail CustomerSupport@tesla.com non è più in uso) e andare alla pagina www.tesla.com/it_CH/contactus (o equivalente del proprio paese).

In questo caso ho scelto Caratteristiche del veicolo e dell’app e poi App Tesla. Poi ho scelto Hai ancora bisogno di aiuto? e ho inviato il suggerimento di correzione dell’app.

Vediamo che succede.

 

2021/09/22. Sono stato contattato via mail da Tesla con una richiesta di informazioni, alla quale ho subito risposto. 

2021/11/10. Mi sono accorto ora che l’app adesso dice Ultimo collegamento al posto di Ultima vista. Ottima scelta.

Anche Volkswagen avvia gli aggiornamenti OTA

CleanTechnica segnala che i suoi modelli elettrici ID.3, ID.4 e ID.4 GTX stanno iniziando a ricevere aggiornamenti software che vengono consegnati over the air (OTA), ossia via Internet, senza dover portare il veicolo in officina.

La prima tornata di aggiornamenti riguarda miglioramenti nel riconoscimento dell’ambiente circostante e nel sistema di infotainment.

VW si aggiunge così alla lista dei costruttori di auto che aggiornano i propri prodotti OTA, insieme a Ford (con la Mustang Mach-E) e Cadillac/GM.

2021/09/14

Il rincaro delle bollette elettriche italiane è dovuto alla dipendenza da fonti energetiche inquinanti

Spesso ci si chiede quanto costerà passare a fonti energetiche rinnovabili e meno inquinanti e climalteranti. Meno spesso ci si chiede quanto sta costando il non farlo.

Secondo ANSA, che cita le parole del ministro italiano per la transizione ecologica Cingolani pronunciate a un convegno della CIGL, “Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%, il prossimo trimestre aumenta del 40% [...] perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, succede perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta"

ANSA prosegue spiegando cosi: “Il rincaro del gas ha una ragione semplice. Mentre la pandemia viene debellata (almeno nei paesi ricchi), l'economia mondiale si riprende alla grande. Le aziende tornano a lavorare a pieno regime, e la domanda di energia si impenna. Ergo, il costo del gas, fonte principale dell'elettricità, aumenta.”

Il gas proviene soltanto da determinati paesi, che quindi alzano i prezzi a piacimento quando c’è molta domanda. Le energie rinnovabili prodotte localmente, invece, non comportano questo tipo di dipendenza. 

Per fare un esempio banale e certamente semplicistico: se ho un impianto fotovoltaico sul tetto di casa, il prezzo della corrente elettrica che consumo non mi cambia a seconda degli umori momentanei del mercato.

ANSA aggiunge: “Poi c'è l'altro elemento, l'aumento del prezzo della CO2. E questo ha a che fare con la necessità di decarbonizzare l'economia, per combattere la crisi climatica. Le aziende che producono anidride carbonica (il principale gas serra), fra le quali quelle energetiche, nella Ue devono pagare per questo, comprando quote di emissioni nel sistema europeo Ets. Il prezzo di queste quote viene aumentato gradualmente, per spingere le aziende a decarbonizzare. Ma questo porta anche a un aumento dei costi di produzione, e quindi delle tariffe in bolletta.”

L’agenzia fornisce altri dati: “Nel terzo trimestre del 2021, che è iniziato il primo luglio, il costo dell'elettricità era aumentato del 9,9%, e quello del gas del 15,3%. Ma la bolletta elettrica sarebbe salita addirittura del 20%, se il governo non fosse intervenuto per calmierarla.“

 

2021/09/13

Nuovo aggiornamento per TESS: 2021.24.4 e 5

TESS, la mia Tesla Model S del 2016, ha ricevuto un altro piccolo aggiornamento software e ora può restare connessa a un hotspot Wi-Fi anche mentre è in marcia.

Altri modelli più recenti hanno ricevuto molte più funzioni nuove:

  • la possibilità di vedere video di Disney+ durante le soste;
  • una modalità apposita per gli impianti di autolavaggio con convogliatore (il car wash mode) che disabilita gli automatismi dei tergicristalli e interviene su altre funzioni dell’auto per evitare errori o allarmi non pertinenti;
  • l’opzione di attivare manualmente l’oscuramento automatico degli specchietti;
  • una gestione migliorata della dashcam integrata, che salva automaticamente gli spezzoni di video in caso di evento rilevato dai sensori (un incidente o un‘attivazione degli airbag);
  • la possibilità di commutare rapidamente fra l’indicazione della percentuale di carica della batteria e l’indicazione dell’autonomia stimata semplicemente toccando lo schermo;
  • l’aggiunta di lingue come ungherese, rumeno e russo per l’interfaccia utente;
  • una nuova funzione di parcheggio “automatico”;
  • alcuni miglioramenti nelle funzioni del navigatore.

Tutti i dettagli sono descritti presso Notateslaapp. La versione 2021.24.5, arrivata ieri, sembra essere semplicemente un ritocco dell’aggiornamento precedente.

Nel mio caso, la possibilità di restare connessa a un hotspot Wi-Fi è di importanza marginale, dato che la mia auto include l’uso illimitato della rete cellulare, dati inclusi, anche in roaming, a vita (la cosiddetta Premium Connectivity), ma altri utenti (le cui auto hanno il roaming dati soltanto per la telemetria verso Tesla) la troveranno molto utile, visto che consentirà loro di usare il proprio contratto telefonico per mantenere la propria auto costantemente connessa e quindi fruire di Spotify, YouTube, browser web e altri servizi online tramite il proprio hotspot.

2021/09/06

Avventurette in auto elettrica: Lugano-Forlì-Padova-Lugano-Egerkingen-Lugano (1328 km)

Nei giorni scorsi ho fatto un piccolo tour de force di conferenze: l’1 settembre sono stato a Forlì per parlare della scienza dei gabinetti nello spazio (sì, esiste ed è una cosa dannatamente importante per l’esplorazione spaziale), per poi andare a Padova il 2 e 3 settembre e partecipare al CicapFest con tre interventi; infine sono andato in Svizzera tedesca, ad Egerkingen, per una conferenza su privacy e sicurezza nei social network, e alla fine sono tornato a casa, viaggiando sempre con Elena, la Dama del Maniero, che organizza e tiene le fila di tutti questi eventi pubblici. Abbiamo percorso circa 1300 chilometri, tutti in auto elettrica. Ecco com’è andata. 

 

Giorno 1: Lugano-Forlì (371 km). La Dama del Maniero ed io siamo partiti l’1 settembre dal Maniero, vicino a Lugano, per Forlì, che dista 366 chilometri, con l’obiettivo di arrivare entro le 18 per la prova tecnica della conferenza. Tess, la nostra Tesla Model S 70, aveva fatto il “pieno” (carica al 100%) durante la notte. Siamo partiti alle 13.20 (prima dovevo registrare la puntata del Disinformatico di questa settimana e fare un’intervista per Radio3Scienza a proposito del CICAPFest di Padova).

Fra code in dogana, lavori lungo la strada, un incidente con incendio vicino a Bologna e altro ancora, abbiamo accumulato un ritardo enorme. Abbiamo fatto soltanto una rapidissima tappa per ricaricare al Supercharger di Modena presso l’Hotel Baia del Re, sulla Strada Vignolese al casello di Modena Sud, dopo 265 km percorsi in tre ore e un quarto (velocità media 81 km/h), arrivando alle 16.30 con il 20% di carica residua e con un consumo di 48,9 kWh (184 Wh/km).

Ci siamo fermati a questo Supercharger soltanto per il tempo necessario a caricare quanto bastava per arrivare a Forlì (106 km) con un margine minimo per imprevisti: in sostanza, il tempo di una visita alla toilette (15 minuti in tutto), che ci ha dato 13 kWh (Tess carica piuttosto lentamente; altri modelli caricano ben più rapidamente alle colonnine rapide). Ormai abbiamo imparato che Tess consuma da 180 a 200 Wh/km a velocità autostradali, per cui sappiamo che un kWh equivale a 5 km di autonomia: questo ci facilita la stima a mente della carica necessaria.

Siamo arrivati a Forlì appena in tempo per la prova tecnica delle 18, avendo percorso 108 km in 84 minuti (77 km/h di velocità media) a causa del traffico e avendo consumato 19,1 kWh (177 Wh/km). La carica residua nella batteria di Tess era il 9% (equivalenti a circa 33 km di autonomia rimanente).

Tess ci ha ricordato che non fa bene alla batteria stare sotto il 20% a lungo, e sappiamo che l’auto consuma circa un kWh al giorno quando è in standby, per cui si è presentato il rischio di avere pochissimo margine di autonomia per andare a caricare l’indomani. Così, dopo la cena e la conferenza, siamo andati al Supercharger più vicino, sempre a Forlì, a 6 km dal luogo della conferenza, per fare una mini-carica (ci siamo arrivati con il 7% residuo). Tess ha caricato inizialmente a 110 kW (un evento raro) sulle colonnine Tesla di questo Supercharger, che sono tutte dotate soltanto di connettore CCS (per fortuna ho fatto aggiungere a Tess l’adattatore CCS). Arrivati al 22% in otto minuti, abbiamo interrotto la carica e siamo andati in albergo (5 km dal Supercharger) a dormire.


Giorno 2: Forlì-Padova (187 km). Il 2 settembre siamo tornati al Supercharger di Forlì (5 km dall’albergo) con l’intenzione di caricare quanto bastava per arrivare a Padova, ma alla fine abbiamo caricato ben di più perché ci siamo fermati a chiacchierare al telefono con un amico che non sentivano da tempo (ancora una volta, i tempi di ricarica non pesano se intanto stai facendo altro ed è l’altra cosa che stai facendo a dettare i tempi).

Siamo ripartiti per Padova (non ho preso nota della carica fatta), percorrendo 182 km in circa due ore (media di 91 km/h) fino all’Hotel M14, scelto appositamente perché ha il Destination Charger (colonnina di ricarica a 10 kW).

Siamo arrivati, abbiamo parcheggiato l’auto e l’abbiamo lasciata per il resto del tempo a caricare intanto che partecipavamo al CicapFest. Nessun’altra auto aveva bisogno della colonnina, per cui con il consenso del direttore dell’albergo abbiamo lasciato Tess dov’era per i due giorni della nostra permanenza, rendendoci disponibili a spostarla se necessario (c’era comunque un altro stallo libero).

 

Giorno 3: Padova-Egerkingen (538 km). Poter lasciare l’auto collegata alla colonnina ci ha permesso di caricarla fino al 100% durante la notte appena prima di partire. La possibilità di gestire la carica tramite l’app sul telefono, direttamente dalla camera d’albergo, è impagabilmente comoda.

Il 4 settembre siamo partiti da Padova subito dopo colazione, alle 8.40, con il 99% di carica e con l’obiettivo di arrivare fino al Supercharger di Melide, in Svizzera (302 km). Ci siamo arrivati dopo tre ore e mezza di autostrada, alle 12.10 (velocità media 87 km/h), consumando 52,8 kWh (175 Wh/km) e arrivando con il 14% di carica residua; il tempo è stato dovuto unicamente al traffico.

Ci siamo fermati a Melide per pranzare per un’ora e mezza intanto che Tess ricaricava fino al 96% (54 kWh). Anche qui, la durata della sosta è stata dettata dal tempo del pasto. Siamo ripartiti per Egerkingen, che abbiamo raggiunto dopo 236 km, consumando 39,8 kWh (168 Wh/km), in ben tre ore e 40 minuti. La velocità media è stata bassissima (64 km) a causa di un’ora passata in coda per entrare nel tunnel autostradale del San Gottardo. All’hotel Mövenpick di Egerkingen dove alloggiavamo c’è un Supercharger (non abbiamo scelto l’hotel per questo motivo, è stata una felice coincidenza). Lo abbiamo utilizzato subito per preparare l’auto per l’indomani.

 

Giorno 4: Egerkingen-Lugano (232 km). Il 5 settembre, dopo aver tenuto la conferenza e aver pranzato, siamo partiti da Egerkingen alle 13.20, con l’89% di carica, diretti verso il Maniero Digitale. Lo abbiamo raggiunto dopo poco meno di quattro ore di viaggio (59 km/h), ancora una volta a causa delle code al San Gottardo, più una sosta di una ventina di minuti per un power nap

Abbiamo consumato 37,6 kWh (162 Wh/km) e siamo arrivati a casa con il 28% di carica residua. Abbiamo parcheggiato Tess e l’abbiamo messa subito sotto carica per un altro viaggio da fare il giorno successivo.

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Qualche considerazione su questa avventuretta:

Per tutto il viaggio abbiamo tenuto le massime velocità consentite, ma il traffico e gli incidenti hanno abbassato comunque enormemente le velocità medie. È inutile correre e consumare batteria se tanto poi ci si trova fermi in coda.

Durante l’ora abbondante di coda in lentissimo movimento, sia all’andata sia al ritorno, abbiamo notato quante auto a carburante si surriscaldavano ed erano costrette ad accostare e fermarsi con il cofano aperto, mentre noi eravamo comodi a bordo di Tess, con l’abitacolo fresco grazie all’aria condizionata e senza alcuna preoccupazione di surriscaldamento, perché uno dei vantaggi delle auto elettriche è che il loro motore non genera grandi quantità di calore come effetto collaterale e l’auto non consuma praticamente nulla quando si è fermi in coda (salvo una quantità trascurabile per luci e aria condizionata). Le auto elettriche, insomma, sono molto più adatte al traffico intenso e alle code.

L’ansia da autonomia comincia a essere un ricordo. Ormai sappiamo che le nostre stime e quelle dell’auto sono affidabili e quindi sappiamo come pianificare un viaggio con sicurezza e anzi pianifichiamo meno rispetto ai primi tempi.

Questa sequenza di viaggi ha dimostrato ancora una volta l’enorme vantaggio di avere una rete di punti di ricarica ampia, dedicata e semplice da usare. Non doversi arrabattare con app, tessere e complicazioni varie, ma semplicemente parcheggiare e inserire il connettore, è una comodità eccezionale, ancora superiore a quella del rifornimento di carburante tradizionale.

Avere un punto di ricarica (anche “lento”) direttamente in albergo o presso la destinazione è altrettanto prezioso, perché toglie completamente il problema del tempo di ricarica: si arriva a destinazione, si collega l’auto, e si va via a fare altro. La certezza di poter caricare all’arrivo consente anche di sfruttare serenamente tutta l’autonomia dell’auto.

L’unico neo della rete di ricarica Tesla, in Italia, è che non è quasi mai situata sulle autostrade ma è vicino a un casello autostradale, per cui è necessario uscire e perdere tempo per trovare il Supercharger (raramente segnalato in modo visibile) e raggiungerlo. Altri operatori, come Ionity, stanno cominciando a installare colonnine rapide agli autogrill e alle stazioni di rifornimento sulle autostrade.