Ultimo aggiornamento: 2021/11/12 10:50.
Il piano
Ai primi di novembre andrò a Riccione per partecipare alla Reunion, uno
dei raduni di fantascienza ai quali cerco di non mancare. Dal Maniero
Digitale, vicino a Lugano, fino a Riccione ci sono 419 km, che richiedono una
tappa di ricarica a Tess (una Tesla Model S 70 del 2016, che ha circa 330 km
di autonomia a velocità autostradali e con pieno carico di passeggeri). Sarà
la prima volta che andrò a questo raduno abituale senza usare un goccio di
carburante.
La soluzione più semplice ed economica (visto che carico gratis alle colonnine
rapide Supercharger di Tesla grazie ai referral) è fare Lugano-Modena,
dove c’è il
Supercharger sulla Vignolese, dopo 263 km di viaggio, e caricare quanto basta per arrivare a destinazione
a Riccione, dove ci sono colonnine Tesla di carica lenta (Destination Charger)
alle quali potremo caricare con tutta calma per il ritorno e gli spostamenti
locali.
Per esempio, all’hotel Ambasciatori
ci sono due colonnine Tesla aperte al pubblico, a 750 m da dove si tiene la
Reunion, e a Riccione ci sono anche colonnine non-Tesla. Ho acquisito
queste informazioni usando Google Maps, il localizzatore di stazioni di
ricarica di Tesla (Tesla.com/findus) e
Nextcharge.
Lungo il percorso ci sono Supercharger ad Arese, Melegnano, Piacenza, Modena
Campogalliano, Modena Vignolese e Forlì, per cui abbiamo ampie opzioni di
ricarica rapida, sia all’andata, sia al ritorno, per qualsiasi imprevisto.
Tutte queste stazioni di ricarica rapida di Tesla, però, sono situate fuori
dalle autostrade, per cui raggiungerle comporta un certo dispendio di tempo,
che va considerato nel tempo necessario per la ricarica.
Proviamo a vedere se lungo il percorso ci sono già colonnine rapide presso le
stazioni di servizio sull’autostrada: saranno a pagamento, ovviamente, ma se
accorciano il tempo di viaggio possono essere un’opzione interessante.
Sicurauto ha un articolo
che elenca le colonnine attualmente installate lungo le autostrade italiane.
Quelle che percorreremo sono la A1 e la A14. Autostrade.it
dice
che sulla A14 a Secchia Ovest c’è una stazione di ricarica rapida di Free to
X, che
Sicurauto
descrive come
“direzione Sud, km 156,5, 2 colonnine Ultra Fast da 300 kW”. Durante il
viaggio di andata potremmo quindi provare questa stazione di Secchia Ovest; in
caso di problemi faremmo comunque in tempo ad andare al Supercharger di Modena
Vignolese, che è poco più avanti lungo la strada. Ionity non ha colonnine su
queste autostrade; ne ha solo nelle loro adiacenze.
L’esecuzione
5 novembre. Siamo partiti dal Maniero alle 9.35 con il 100% di carica
fatta in garage di notte (circa 65 kWh), viaggiando spediti grazie al traffico
relativamente modesto e restando sempre vicini ai limiti di velocità
autostradali, senza risparmiare la batteria, tenendo acceso il riscaldamento per
via del freddo (7°C alla partenza).
A bordo siamo in quattro, con bagagli e altri oggetti che riempiono entrambi i
bagagliai di Tess (anteriore e posteriore).
Arriviamo al Supercharger di Modena (sulla Vignolese) alle 12.11, con il 17%
di carica residua, dopo 2 ore e 36 minuti, avendo percorso 267,7 km (102,9
km/h di velocità media) e consumato 50,3 kWh (188 Wh/km). Mettiamo sotto
carica Tess e andiamo al ristorante Baia del Re accanto al Supercharger.
Il tempo di un primo, un dolce e un caffè (un’ora e 17 minuti) e Tess ha già
caricato più che a sufficienza per portarci fino a Riccione, anche qui senza
risparmiare la batteria. Ripartiamo subito dopo il caffè con il 90% alle
13.28. Arriviamo alle 14.56, dopo 1 ora e 28 minuti, percorrendo 160,4 km
(109,3 km/h di velocità media) e consumando 33 kWh (206 Wh/km). Viaggio
tranquillo, silenzioso e rilassante. Arriviamo con il 36% di carica residua.
Parcheggiamo l’auto al parcheggio coperto interrato accanto all’hotel
Mediterraneo, dove si tiene la Reunion, e non ce ne preoccupiamo più
per un paio di giorni. Le barriere d’ingresso e di uscita del parcheggio sono
piuttosto strette, per cui ci vuole molta cautela nell’entrare e uscire con
un’auto larga come Tess, ma lo scivolo di ingresso e di uscita sono molto
graduali e senza cambi repentini di pendenza, per cui anche Tess, che è bassa
(16 cm da terra) e ha un passo lungo, scende e sale senza toccare con il
sottoscocca come succede invece in altri parcheggi (è successo una volta sola,
a Spotorno, ma il contatto è stato lievissimo perché stavo facendo la manovra
con estrema cautela).
Per chi nota che l’adesivo CH è antiestetico o anacronistico: l’obbligo di mettere questo adesivo, o meglio di munire l’auto di una sigla distintiva di nazionalità nella parte posteriore, è dettato dalla Convenzione di Vienna sulla circolazione stradale del 1968 ed esiste soltanto se si circola
fuori dalla Svizzera; questo trattato prevede la possibilità di integrare questa sigla nella targa, come nell’UE, ma la Svizzera non l’ha fatto (
info).
7 novembre. Portiamo Tess all’Hotel Ambasciatori, a 750 metri dal luogo
della Reunion, e carichiamo al Destination Charger. La carica è gratuita e si
paga solo il parcheggio.
Anche se è una colonnina all’interno dell’albergo, non è necessario essere
clienti dell’albergo per usarla, esattamente come indicato dal navigatore di
Tesla (a differenze degli altri Destination Charger di Riccione, che sono
aperti solo a chi alloggia e/o usa il ristorante). Me ne sono sincerato
telefonicamente prima di portare lì l’auto.
Fra il personale dell’Ambasciatori, inoltre, c’è un utente Tesla, che come
tale capisce benissimo le nostre esigenze e molto gentilmente ci assiste nella
manovra di entrata, parcheggio e messa in carica di Tess. Circa 4 ore più
tardi l’auto è carica e andiamo a ritirarla, riportandola al parcheggio
accanto al nostro hotel.
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8 novembre. Partiamo da Riccione alle 9.41 con quattro persone a bordo
(una è un ospite della Reunion, l’attore e tecnico degli effetti
speciali Trevor Butterfield) e relativi bagagli. Tess è carica al 93% (non ho
portato la carica al 100% per non lasciare la batteria stracarica tutta la
notte, dato che questo non le fa bene a lungo termine). Butterfield è alla sua
prima esperienza in auto elettrica, ed è molto scettico, ma la silenziosità di
marcia, l’accelerazione vivace, l’assoluta mancanza di problemi di autonomia
(dobbiamo portarlo all’aeroporto di Bologna, che sta a 130 km) e la comodità
dell’auto gli levano parecchi dubbi.
Procediamo spediti, lasciamo il nostro ospite al Kiss and Fly dell’aeroporto
alle 11.14 e poi ci dirigiamo verso il Supercharger di Modena sulla Vignolese,
dove arriviamo alle 11.42 dopo 169 km e 36,4 kWh consumati (215 Wh/km), con il
34% di carica residua.
Pranziamo di nuovo al ristorante Baia del Re, in compagnia di amici che ci
hanno raggiunto lì, e intanto carichiamo. Alle 13.01 devo interrompere il
pranzo per andare a spostare l’auto, perché ha finito di caricare (è al 96%)
prima che sia finito il pasto, e se la lasciassi nello stallo Tesla mi
addebiterebbe l’occupazione.
Ripartiamo alle 13.30 e viaggiamo abbastanza velocemente (quanto consentito
dal traffico intenso), percorrendo la distanza fino al Maniero (267 km) in tre
ore e cinque minuti, arrivando alle 16.35 con il 9% residuo. Per quest’ultima
tratta, da Modena a Lugano, abbiamo consumato 53,3 kWh (199 Wh/km).
Riepilogando, abbiamo percorso in tutto 864 chilometri, consumando 172,9 kWh
(200 Wh/km) e spendendo in energia circa 10,40 CHF (9,86 €).